Opzioni di ricerca
Home Media Facciamo chiarezza Studi e pubblicazioni Statistiche Politica monetaria L’euro Pagamenti e mercati Lavorare in BCE
Suggerimenti
Ordina per
  • INTERVISTA 
  • 5 giugno 2020

Intervista con Radio anch’io, Rai Radio 1

Intervista con Fabio Panetta, Membro del Comitato Esecutivo della BCE, realizzata da Giorgio Zanchini il 5 giugno 2020

Il titolo del Corriere della Sera mi aiuta a porre la prima domanda, cioè, la BCE teme per la recessione e cioè la decisione di ieri è figlia di questa preoccupazione?

La decisione di ieri è figlia delle tensioni che attraversano l’economia dell’area dell’euro. Nella nostra riunione di ieri abbiamo discusso le nuove previsioni di crescita e di inflazione. È emerso come la fase di prolungata chiusura dell’attività economica abbia colpito molto duramente molti paesi dell’area dell’euro e abbia determinato la riemersione di spinte deflazionistiche. L’inflazione è molto bassa, e si prevede che lo rimanga lungo tutto il nostro orizzonte di previsione (il prossimo biennio) In linea con il mandato della BCE di garantire a livello europeo la stabilità dei pezzi, siamo intervenuti espandendo il nostro programma di acquisto di titoli.

Dott. Panetta, le previsioni dell’Eurozona di qui a due anni quali sono?

La Banca Centrale Europea ogni tre mesi pubblica le sue previsioni di inflazione e crescita per l’Area dell’Euro nei due anni successivi. Ieri abbiamo pubblicato le previsioni di giugno e, come era facile aspettarsi, abbiamo pubblicato previsioni ben peggiori di quelle precedenti. La crescita prevista per quest’anno, nel 2020, è diminuita di quasi 10 punti percentuali, un’enormità. Prima della pandemia le nostre previsioni erano di una crescita di poco meno di un punto percentuale. Oggi si parla di una crescita negativa per oltre otto punti e mezzo percentuali. Ecco, questa differenza tra un punto percentuale prima della previsione pre-crisi e una recessione dell’ordine di otto punti percentuali e mezzo è l’effetto della pandemia, è l’effetto del virus Corona. Stimiamo un miglioramento nel 2021 e nel 2022, ma complessivamente questo miglioramento attenuerà soltanto, non compenserà del tutto, la caduta dell’attività economica di quest’anno.

Dott. Panetta, e per l’Italia?

Noi non pubblichiamo le previsioni per i singoli Paesi, ma l’Italia seguirà, ovviamente, un andamento analogo. I dati li ha forniti il governatore della Banca d’Italia nelle sue ultime Considerazioni Finali. Per l’Italia si prevede una caduta dell’attività economica che è compresa, secondo le stime più aggiornate, tra il nove e il tredici percento. Ovviamente, stiamo parlando di stime caratterizzate da una fortissima incertezza, perché nei prossimi mesi l’andamento dell’attività economica non sarà, governato dalle leggi dell’economia, ma molto probabilmente dall’andamento di variabili che conosciamo molto poco. Vi sarà una nuova ondata di infezioni? Vi sarà il vaccino? Sarà necessario attuare una nuova fase di chiusura o misure di distanziamento sociale? Non abbiamo le risposte a queste domande, e ovviamente vi è una relazione molto stretta tra le misure di contenimento della pandemia e l’andamento dell’attività economica. Comunque, anche l’economia italiana seguirà un andamento analogo a quello dell’economia europea, registrerà una caduta molto forte dell’attività economica quest’anno, con una ripresa parziale negli anni successivi.

L’ultima domanda Fabio Panetta: è un ottimo paracadute – anche qui uso una espressione di un quotidiano di oggi – per il nostro debito pubblico, tra l’altro, le vendite di titoli sono andate benissimo. A questo punto alcuni si stanno domandando: ma il pacchetto di strumenti che mette a disposizione l’Europa e provo a elencare i principali se non sbaglio Sure, Bei, Recovery Fund, rende a questo punto inutile, dicono molti, ad esempio il Mes. Capisco che non sia il suo ruolo quello di una risposta. Ma a questo punto servono tutti questi finanziamenti se in realtà c’è questo cappello, questo paracadute vostro?

Guardi, le condizioni che noi osserviamo sul mercato dipendono dalle informazioni che gli investitori hanno a disposizione. Gli investitori sanno che vi è un programma di acquisti molto ampio da parte della Banca Centrale Europea, per finanziare l’economia, per non far aumentare il costo dei finanziamenti, per fornire liquidità. E sanno anche che vi sono delle misure che sono state prese, altre che sono in discussione da parte delle autorità europee. Se ex post, vedendo delle condizioni relativamente positive, relativamente tranquille, si credesse che tutto questo è indipendente da quanto è stato fatto prima, si farebbe uno sbaglio. Ciò che osserviamo sui mercati, il grado di ottimismo – o di minore pessimismo – di maggiore tranquillità che possiamo percepire è frutto di tutte le decisioni prese dalle autorità nazionali ed europee. Pensare che quelle misure siano inutili non è corretto.

Quindi Lei, insomma, nota un clima di relativo ottimismo.

Rispetto a qualche settimana fa non c’è dubbio. È divenuto chiaro, prima di tutto, che la BCE interviene, interverrà con forza, non tollererà che un irrigidimento delle condizioni finanziarie possa colpire ulteriormente l’economia dell’area dell’euro. In secondo luogo, anche se a volte in modo un po’ difficoltoso, è divenuto chiaro che le autorità a livello sia europeo sia nazionale stanno intervenendo. Stanno intervenendo con forza e stanno intervenendo con relativa rapidità. La BCE è intervenuta con la massima rapidità. Noi abbiamo deciso ieri l’ampiamento del nostro programma di acquisti. Già dai prossimi giorni, i nostri acquisti saranno ampliati. Le autorità europee stanno discutendo dei pacchetti d’intervento molto importanti e in tempi che solo qualche settimana fa sarebbe stato difficile immaginare.

CONTATTI

Banca centrale europea

Direzione Generale Comunicazione

La riproduzione è consentita purché venga citata la fonte.

Contatti per i media